Lo spazio del libro

Luca Morganti

2013

Con lo sviluppo della cultura digitale, la biblioteca necessita oggi di ridefinire i propri obiettivi tradizionali per configurarsi sempre più come spazio di aggregazione dei saperi, laboratorio d’informazione, strumento d’orientamento delle nuove tecnologie. È questo l’impegno di quanti oggi sovraintendono agli istituti della cultura e pare, al di fuori di ogni tonalità negativa con la quale si affrontano in genere questi argomenti, che qualcosa possa anche cambiare. Tant’è che se da un lato la rete e i nuovi media sembrano minacciare l’esistenza futura di tutti quei meccanismi di diffusione della cultura ereditati dal passato, dall’altro dobbiamo anche registrare una rinata attenzione per la realizzazione di sempre nuove biblioteche che, ripensandone configurazione e caratteristiche architettoniche, assegni loro un ruolo fondamentale capace di avviare importanti processi di trasformazione urbana all’interno della città.

La biblioteca resta quindi, nonostante tutto, un’istituzione ancora fondamentale per capire il cambiamento in corso dell’accesso al sapere nell’era dell’informazione diffusa e questo nel momento esatto in cui è più alto il sentimento del suo fallimento. Questa percezione ha offerto in questi ultimi anni un moltiplicarsi d’interventi, di studi e di convegni che, quando non direttamente giocati sul piano della “resistenza” o, nei casi peggiori, sull’idea di un presunto prolungamento dell’agonia del morente, hanno mostrato una vitalità inventiva del dibattito sconosciuta ad altre istituzioni.

Il presente libro non fa eccezione, esso nasce come naturale estensione del convegno “Lo spazio del libro, per una biblioteca contemporanea” svoltosi il 22 ottobre 2010 a San Marino. Frutto del lavoro di un gruppo di studiosi e operatori di diverse istituzioni culturali della Repubblica è stato pensato come occasione per affrontare le questioni legate ai nuovi compiti assunti oggi dalle biblioteche, questione imprescindibile, si è pensato, anche per valutare un miglioramento dell’offerta a San Marino. Da questa necessità prende forma il confronto tra storici, bibliotecari e progettisti al fine di avviare, a partire da differenti punti di vista, una serrata interrogazione sulle opportunità offerte dai programmi e dalle modalità di intervento rispetto sia all’acquisizione delle conoscenze che al ripensamento degli spazi architettonici, con l’idea non solo di vagliare criticamente riflessioni e progetti ma, soprattutto, di far partecipe un largo pubblico di tali questioni.